Team building nello Sport: l’influenza del gruppo sulla mente del singolo

Creare un team significa mettere assieme i destini, mescolarli e farne uscire un progetto, anzi tanti progetti non necessariamente eguali, ma sicuramente comuni.” (Rosanna Gallo, psicologa)

Far parte di un team trasmette GRINTA, FORZA E DETERMINAZIONE: l’energia di ciascun atleta diventa l’energia di tutti i membri del team (nel bene, ma anche nel male!) ed ignorare L’INFLUENZA “PSICOLOGICA” del team sul singolo non si può ignorare, sarebbe una grave mancanza da parte dei team manager, allenatori e direttori sportivi.

Mi piace pensare al team come uno spazio che offre ai suoi membri l’occasione di condividere le proprie CONOSCENZE E COMPETENZE in ottica di un arricchimento reciproco che sia prima di tutto un arricchimento da punto di vista umano.

“…e questa moltiplicazione di potenzialità si ottiene pensando e sentendo gli altri non come singoli ma come componenti significativi di gruppo” diceva il medico Enzo Spaltro che per anni si è occupato di benessere all’interno di contesti gruppali come i team appunto e le squadre sportive.

Ma basta mettere insieme un gruppo di atleti per creare un team unito e coeso?? ASSOLUTAMENTE NO!

Mettere assieme gli atleti è soltanto il primo passo, da lì in poi inizia il VERO LAVORO di costruzione del team!

LE DUE “ANIME” INTERNE AL TEAM

All’interno di ogni team si muovono contemporaneamente due dimensioni:

  1. La prima è la “dimensione razionale” ed è sotto gli occhi di tutti. Mi riferisco al motivo evidente per cui il gruppo è stato creato: ovvero, l’obiettivo definito dal team manager e che abbraccia gli obiettivi dei singoli atleti che compongono il team.
  2. La “dimensione affettiva/emotiva” è invece meno appariscente ed evidente ad occhi esterni (e spesso è inconsapevole anche ai membri stessi del team e al direttore sportivo). Vi è mai capitato di provare sensazioni negative nei confronti di un vostro compagno di squadra, apparentemente senza capire il perché? Ecco, la risposta interroga la dimensione affettiva sottostante al team.

Per DIMENSIONE AFFETTIVA/EMOTIVA del team mi riferisco allo spontaneo crearsi di RELAZIONI fra i membri della squadra: in pratica, ogni volta che ci relazioniamo con un amico, o un compagno di squadra, a livello inconscio (la parte più profonda della mente di ogni individuo) SI ATTIVANO determinati SENTIMENTI, EMOZIONI, FANTASIE E BISOGNI verso l’altro che se restano inconsapevoli possono ostacolare il raggiungimento degli obiettivi del team.

Pensiamo alle RIVALITÀ INTERNE alle squadra, ai sentimenti di INSODDISFAZIONE E MALCONTENTO che talvolta permeano il clima del gruppo, alla percezione di INSICUREZZA che in certi frangenti della stagione agonistica accomuna i compagni di team; non sempre per gli atleti è comprensibile l’origine di questi sentimenti.

Questa dimensione diventa parzialmente visibile nelle modalità interne alla squadra di gestire i conflitti e le incomprensioni, nella creazione di sottogruppi e atteggiamenti di rivalità per ottenere la leadership.

Errori di comunicazione, fraintendimenti, mancanza di organizzazione interna in vista degli appuntamenti importanti possono rappresentare la “SCINTILLA” che ACCENDE E SMUOVE stati interiori a discapito della performance. In questo caso le energie che dovrebbero essere investite dal team nel conseguimento degli obiettivi vengono utilizzate nel tentativo di gestire le emozioni interne al gruppo a discapito della qualità della performance e del gioco di squadra.

Accedere alla dimensione“emotiva” del gruppo per comprenderla ed incanalarla positivamente libera energia e creatività all’interno del team.

ATTENZIONE! Non confondiamo l’essere un gruppo unito e coeso con l’esser necessariamente tutti amici!

Creare un gruppo di lavoro che sia unito e coeso significa creare tra i membri del team quel FEELING necessario a MOTIVARE E SMUOVERE ciascun atleta nel contribuire al raggiungimento di obiettivi importanti per il team- squadra rispettando, nello stesso tempo, gli obiettivi personali di ciascuno.

team building

Cosa può dunque fare la psicologia per supportare i team e le squadre sportive nel conseguimento dei loro obiettivi?

Hai mai sentito parlare di TEAM BUILDING?

Per team building si intende un’insieme di attività formative svolte dallo psicologo (team builder) insieme ai membri del team-squadra al fine di comprendere la dimensione affettiva sottostante al gruppo per rafforzare i legami interni.

Lo psicologo in veste di TEAM BUILDER accompagna il direttore sportivo o l’allenatore nel suo ruolo di guida all’interno del team, aiutandolo a comprendere le dinamiche di squadra, a monitorare il clima e gestire la comunicazione in maniera efficace.

L’obiettivo delle attività di team building è creare coesione, senso di appartenenza, supporto reciproco e condivisione degli obiettivi: i mattoni, le fondamenta per realizzare performance di qualità.

Tratto da SoloBike.it

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