FONDAZIONE ARCHÉ ONLUS
Identità e missione
Fondazione Arché nasce nel 1991 a Milano su iniziativa di Padre Giuseppe Bettoni per rispondere all’emergenza dell’HIV pediatrico.
Oggi accompagniamo i bambini e le famiglie vulnerabili nella costruzione dell’autonomia sociale, abitativa e lavorativa offrendo servizi di supporto e cura.
Cosa Facciamo
1. Accoglienza
Accogliamo nelle nostre comunità mamme e bambini con esperienze di maltrattamento, disagio sociale, psichico e migrazione aiutandoli a riprogettare il loro futuro.
Nella differenza, nella difficoltà, nella malattia ma anche nella speranza, accoglienza significa trovare un terreno comune di dialogo e fiducia reciproca nella quotidianità.
Vuol dire esserci, affinché il cammino risulti meno faticoso.
Accoglienza, per Arché, non significa creare dipendenza ma dare ogni giorno la consapevolezza della possibilità di una vita migliore.
2. Prossimità
Affianchiamo i bambini e le famiglie vulnerabili nelle loro case, in ospedale, in carcere e con interventi sul territorio.
Ci prendiamo cura dei bambini e delle loro famiglie sia italiane che straniere, con problemi di disagio sociale e psichico o affetti da HIV (AIDS), integrando con le istituzioni il nostro intervento negli ospedali e nella vita quotidiana.
Lo facciamo attraverso i seguenti interventi:
- Assistenza Ospedaliera
- Assistenza Domiciliare
- Area Migranti
- Micro progetti
- Progetti con volontari
3. Housing
Accogliamo temporaneamente in appartamento famiglie con bambini in emergenza abitativa, attivando reti di supporto e relazioni sul territorio per il raggiungimento della piena autonomia.
Negli anni recenti la questione abitativa si è articolata in uno scenario nuovo relativo alla domanda della casa.
Il punto focale dell’emergenza è la grave crisi economica italiana, che ha lasciato improvvisamente numerose famiglie prive di un reddito, e dunque nell’incapacità di poter sostenere un affitto.
In Arché l’area housing è rivolta soprattutto ai nuclei mamma e bambino e a famiglie con minori.
Gestire la rete di appartamenti comporta l’affiancamento (educativo, se necessario) del nucleo, la gestione della casa e la supervisione amministrativa della progettualità.
In certi casi, sono attivati volontari che seguono alcuni aspetti del progetto
4. Lavoro
Accompagniamo le persone raggiunte dai nostri progetti e servizi in percorsi di orientamento, formazione professionale e inserimento lavorativo.
Crediamo nel valore della cooperazione come modello economico.
Per questo abbiamo creato una rete di cooperative sociali (l’agenzia di comunicazione Pensieri e Colori, Nivalis, Vintage Arché) che cooperano tra loro e favoriscono l’inserimento lavorativo di persone svantaggiate.
Vogliamo continuare a trovare ambiti nuovi per far nascere nuove imprese sociali, come la Sartoria Sociale Arché, che propone alle mamme accompagnate da Arché e a donne in difficoltà di Quarto Oggiaro un percorso di formazione e inserimento lavorativo: primi step per una vera autonomia.
Obiettivo centrale di Fondazione Arché è quello di prendersi cura dei bambini con famiglie vulnerabili e sostenere la progettazione e costruzione di processi di autonomia ed indipendenza agendo sulla dimensione educativa, relazionale e sociale, facilitando soluzioni alle problematiche abitative e lavorative.
Le iniziative nell’Area Lavoro vogliono offrire una facilitazione per il placement, ma vogliono anche “usare” il lavoro ed il complesso processo di inclusione lavorativa come strumento evolutivo per le persone e di sviluppo del territorio di riferimento attraverso percorsi originali e virtuosi in ambito imprenditoriale
5. Cittadinanza
Promuoviamo una cultura di cittadinanza solidale attraverso interventi formativi nelle Scuole e nelle Università e organizziamo incontri ed eventi pubblici.
Lavoriamo insieme agli adolescenti, nelle scuole di diverse città italiane e di alcuni paesi africani, con progetti educativi che hanno l’obiettivo di prevenire comportamenti a rischio, emarginazione e disagio.
Gli interventi sono realizzati in collaborazione con le scuole e con i genitori degli alunni, e la finalità ultima è quella di promuovere una cultura di accoglienza dell’altro, di cittadinanza attiva e di solidarietà.
Prevenzione e animazione sociale sono due modalità d’intervento non solo per rispondere a problematiche concrete, ma anche per favorire fra i giovani lo sviluppo di una “cittadinanza solidale”, la capacità cioè di vivere in maniera più attiva e responsabile verso se stessi e chi ci sta intorno.
In che modo si interviene? Cercando di instillare nei ragazzi – attraverso i momenti di gioco e gli incontri di formazione – una scintilla di riflessione che stimoli il passaggio dalla semplice conoscenza alla messa in atto di comportamenti virtuosi.
Arché mette in campo strumenti e strategie per promuovere tra gli adolescenti una cultura protettiva, fatta di relazioni, consapevolezza, partecipazione e protagonismo, capace di sostenerli nelle scelte quotidiane.
Progetti che mirano a promuovere nel territorio una comunità che sia essa stessa competente, consapevole e partecipativa.
Siamo presenti con i nostri progetti a Milano, Roma e San Benedetto del Tronto.
Attraverso l’impegno di volontari e operatori, favoriamo la cura dei legami familiari più fragili e lo sviluppo di una comunità più coesa e matura.
Perché crediamo che l’azione del singolo possa contribuire alla realizzazione di una cittadinanza attiva e solidale.
Padre Giuseppe Bettoni
Padre Giuseppe Bettoni è nato a Tavernola Bergamasca e appartiene all’ordine dei Padri Sacramentini.
Nel 1984 è a Milano come Vicario della Parrocchia Sant’Angela Merici, che servirà come parroco dal 1996 al 2010, e nel 1989 inizia ad occuparsi del problema della tossicodipendenza dei giovani del quartiere.
Intorno a lui si aggrega in quell’anno un gruppo di volontari mossi dal desiderio di fare qualcosa di concreto per aiutare i giovani ad uscire dalla schiavitù della droga, accompagnandoli nel duro percorso verso le comunità terapeutiche.
Col tempo, l’attenzione dei volontari e di padre Giuseppe si sposta sui bambini sieropositivi; molti di loro hanno contratto la malattia dai genitori e le famiglie in cui vivono spesso non sono in grado di seguirli: padre Giuseppe e i volontari si impegnano quotidianamente sia con loro che con i fratelli/sorelle sieronegativi.
In quegli anni il gruppo si rafforza fino a quando, nel 1991, dà ufficialmente vita all’associazione Arché, con la missione di “inventare ogni giorno la speranza” per i bambini sieropositivi e le loro famiglie.
Nel 1997 la Casa di Accoglienza per mamme e bambini con HIV apre a Milano ma dopo i primi anni del 2000, quando l’emergenza HIV rientra grazie alle cure antiretrovirali, il focus di Arché si sposta sul nucleo mamma e bambino in condizioni di disagio psichico e sociale.
Nel 2000, padre Giuseppe Bettoni diventa vicario provinciale e presidente della Conferenza Europea dei Padri Sacramentini, carica che ricoprirà fino al 2012.
Nel 2013 Arché diventa Fondazione e continua fino ad oggi nel suo lavoro quotidiano rivolto alle mamme e ai bambini che vivono una condizione di fragilità sociale e psichica.